giovedì 14 maggio 2009

Collaborarazione e condivisione

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Durante l’intervento al WorkShop Enterprise 2.0 di martedì sera avevo citato le slide sulla “gara di canoa” ed avevo promesso che le avrei messe a disposizione …. ecco qui:

Come già evidenziato il Web 2.0 è innanzi tutto un cambio culturale: è chiaro che la cultura espressa nelle slide non permette il diffondersi di tematiche di Enterprise 2.0.

Infine … colgo l’occasione per segnalare un interessante Post che parte dall’azienda Lago Arredamenti per presentare un altro caso di applicazione di successo, la Project Group. L’articolo è al seguente link.

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mercoledì 13 maggio 2009

Enterprise 2.0: istruzioni per l'uso

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Ieri, nella sede di Confindustria Padova, si e' tenuto il workshop "Laboratorio Enterprise 2.0", a cui hanno partecipato 85 persone, tra imprenditori, professionisti e studenti. Le domande e la conversazione alla fine hanno dimostrato il grande interesse e al tempo stesso le perplessita' che ancora avvolgono l'introduzione di questi temi in azienda. Molti gli spunti per le puntate successive.

Riporto qui le slide del mio intervento, che, ricordo, aveva lo scopo di introdurre la tematica dell'Enterprise 2.0, rispondendo a domande come: Cosa si intende per Enterprise2.0 ? Quali reali vantaggi porta in azienda ? Quali potenzialità vengono liberate e quali costi e vincoli vengono compressi ? Quali cambiamenti organizzativi e quali strumenti e tecnologie abilitanti ?

Massima disponibilita' a proseguire la "conversazione" con domande e osservazioni in questo spazio web, appositamente creato "in perfetto stile web2.0".

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martedì 12 maggio 2009

WorkShop “Laboratorio Enterprise 2.0”

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Si è concluso da poche ore il WorkShop in Confindustria sull’Enterprise 2.0. E’ presto per commentare, bisogna lasciare passare un po’ di tempo. Sicuramente un bel segnale l’affluenza (85 iscrizioni) e il livello di partecipazione.

Un ringraziamento a tutti i partecipanti, a Gino e a Nicola della Lago Arredamenti per i loro interventi. Intanto io, come promesso, metto qui a disposizione le slide che ho utilizzato per la mia presentazione:

In attesa dei vostri feedback …….

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venerdì 8 maggio 2009

Enterprise 2.0: è un nuovo software o un cambiamento culturale ?

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Ho letto e segnalo questo Post di Gian Angelo Geminiani. Mi permetto di evidenziare la parte finale:

Il punto è che quando si parla di Enterprise 2.0 non si stà parlando di tecnologia, ma di persone.
PERSONE, è questo il punto. I manager sono persone, gli impiegati sono persone, e tutti hanno abitudini e procedure consolidate, automatismi, e anche timori. Quando si parla di Enterprise 2.0 si parla di introdurre in azienda un cambiamento, non un software.
Non si tratta di fredda tecnologia, ma di un nuovo atteggiamento di apertura, di collaborazione, trasparenza e condivisione. Si parla di coinvolgimento e partecipazione, si parla di cose che avvengono tra le persone e non tra i sistemi informativi.

Non si tratta di installare un software …..

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mercoledì 6 maggio 2009

Il vero valore viene dal cambiamento delle persone, altrimenti resta una porta nel deserto

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change Titolo questo post con la frase conclusiva di un workshop che ho seguito questo pomeriggio alla SMAU Business di Padova; una frase che mi è piacuta molto, perchè riassume in modo efficace il cuore della riuscita dell'Enterprise 2.0.

La frase non è mia, quindi, ma del relatore Andrea Gaschi, Ingegnere informatico e Ricercatore degli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano, che ha saputo calamitare l'attenzione di tutti durante l'incontro "Enterprise 2.0: verso una nuova organizzazione aperta, flessibile e sociale".

Il cuore della sua esposizione è proprio racchiuso nella frase del titolo. Non servirebbe aggiungere altro a mio parere. Insomma, la tecnologia senza cambiamento culturale e organizzativo non basta! Le tecnologie sono solo un mezzo che le persone utilizzano per esprimere il desiderio di partecipazione che già esiste e che non sono certo le tecnologie a creare. Sante sante parole!

Quindi, qualsiasi impresa che desideri essere una Enterprise 2.0 come prima cosa deve fare proprio questo nuovo modo di pensare. Mi piace il termine "appartenenza aperta", proposto oggi, per definire la necessaria apertura dei confini dell'impresa per favorire una maggiore partecipazione di tutti gli attori coinvolti, fornitori, clienti o partner che siano.

Ma come fare? Innazitutto occorre stimolare e non soffocare la "collaborazione emergente" (altro termine usato oggi) all'interno dell'impresa, introducendo sistemi di condivisione (partendo dalla "semplice" agenda) e di dialogo (chat per esempio). Ma non è tutto. occorre poi sviluppare la conoscenza in rete con blog, wiki e sondaggi (per indicarne alcuni), la Global Mobility per accedere da qualsiasi posto alle informazioni della rete e la creazione di nuove relazioni attraverso i Social Network.

A supporto della validità e necessità di intraprendere questa strada è un dato che ci è stato proposto e che indica come in questo momento di crisi, in cui anche i progetti più innovativi (anche legati all'ICT) vengano per forza di cose accantonati e rimandati, i progetti di Enterprise 2.0, in realtà sono in crescita sotto tutti gli aspetti: dalla gestione documentale condivisa all'impiego dei Social Network.
Nei prossimi tre anni, infatti, è previsto che mentre il settore ICT sarà in decrescita, l'Enterprise 2.0 crescerà.
Vi invito a leggere un interessante post pubblicato nel blog Enterprise20.it del Politecnico di Milano dove questi dati sono presentati e commentati in maniera esaustiva.

Uno stimolo ulteriore per non rimandare ancora questo cambiamento!
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Impresa 4.0: le 4 direzioni della comunicazione digitale‏

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copertina4punto0 Ho letto questo libro tre volte e per tre volte tutto d'un fiato! La ricchezza dei contenuti mi ha portata a rileggere alcuni passaggi più volte e a tenere il libro accanto a me da aprire di tanto in tanto per leggerne i contenuti a seconda del tema su cui stavo meditando.

Vero ... non vi ho ancora detto titolo e autore. Rimedio subito!

Marco Camisani Calzolari - Impresa 4.0. Marketing e comunicazione digitale a 4 direzioni - edizione Financial Times Prentice Hall

E' un testo molto utile come punto di partenza per approcciare tutti i temi legati alle opportunità offerte dal Web 2.0, definizione ormai alquanto vaga, viste le numerose "specializzazioni" che sono sorte intorno a questo argomento in particolare negli ultimi tempi.

Le 4 direzioni che sono descritte nel testo sono i 4 canali in cui la Comunicazione d'Impresa si esprime:

- da DENTRO a FUORI (l'impresa parla all'esterno, al mercato)
- da FUORI a DENTRO (dall'esterno verso l'impresa)
- da FUORI a FUORI (il buzz, il passaparola tra i componenti della rete esterna)
- da DENTRO a DENTRO (l'impresa comunica al suo interno)

Lascio alla vostra lettura scoprire i dettagli e gli strumenti suggeriti per ognuna di queste direzioni.

Perchè ho pensato di segnalarvi questo libro? I motivi sono molti, ma ve ne evidenzio 4 (non a caso):

1. è ricco di casi, esempi e indicazioni pratiche su come fare e su come orientarsi nell'utilizzo degli strumenti del Web 2.0 a seconda delle proprie esigenze

2. fa leva sulla necessità di cambiamento culturale che deve necessariamente intraprendere l'impresa per proporsi ai clienti (e non) in modo innovativo. E' una priorità assoluta prima ancora di pensare ad investimenti in tecnologie!

3. pone come dato imprescindibile l'ascolto e il dialogo con i clienti

4. da non perdere per chi è in zona Padova mercoledì 6 maggio. L'autore parlerà del suo libro allo SMAU Business Padova. L'appuntamento è per le ore 12.00. C'era ancora qualche posto disponibile per dare la propria adesione. Qualche informazione in più la potete trovare sul sito di SMAU Business Padova!

Vi segnalo anche il blog dell'autore e il sito dedicato al libro, dove poter scaricare due capitoli in formato PDF.

Per chi non riuscisse ad essere presente domani, l'appuntamento è comunque in libreria!
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lunedì 4 maggio 2009

Freno e acceleratore nell'Enterprise 2.0

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Rispondo alla domanda posta da Mario Gastaldi, nel suo gruppo du LinkedIN "Sviluppo delle Organizzazioni". Si chiedeva in sostanza se la tecnologia può cambiare la cultura ... oppure è necessario che nasca una cultura di collaborazione che utilizza tecnologie a supporto?

Prima dell' Enterprise 2.0 si parlava di "gestione della conoscenza" e di "supporto alla collaborazione e al lavoro di gruppo" - naturalmente usando appositi termini americani. In tutti questi casi la tecnologia e' sempre stata un fattore abilitante "in positivo", mentre la "componente people" e' sempre stata un fattore cruciale "in negativo" - qui positivo e negativo non rappresentano un giudizio di valore, ma si intendono riferiti al cambiamento. Con l'Enterprise 2.0, e' ancora come prima.

Proviamo con una metafora: se la tecnologia fosse un automobile, potrebbe permettere viaggi altrimenti non possibili, ma la persona che non ha intenzione di uscire di casa e' comunque l'ostacolo insormontabile. Dunque anche in questo caso, se le persone lo vogliono fare, la tecnologia e' importantissima, ma se le persone non lo vogliono, la tecnologia non conta.

A causa di questa dissimmetria, e considerando che i contesti non sono quasi mai bianchi (tutti favorevoli e ben disposti verso la tecnologia) o neri (tutti reticenti e resistenti all'introduzione di nuove tecnologie), la strada non puo' che essere scivolosa e piena di curve. Consiste in un percorso di avvicinamento in cui si oscilla tra interventi sulle persone, volti a radicare un atteggiamento favorevole al cambiamento (alla condivisione, alla collaborazione, ...), e sul piano della tecnologia, volti a dimostrare che alcuni strumenti possono amplificare i benefici dei modelli comportamentali adottati anche in parte.

Chiudo ricordando che un tempo, nelle organizzazioni impostate gerarchicamente, quando si doveva introdurre un cambiamento, si considerava in alternativa un approccio "di rottura". Si preferiva cioe', fronteggiare un cambiamento repentino e una reazione fortemente ostile. Naturalmente si contava sul fatto che non c'era liberta' di scelta da parte delle persone, che quindi "subivano" il cambiamento volenti o nolenti.

Nell'ambito delle professioni basate sulla conoscenza, e quindi nell'ambito dell'Enterprise 2.0, questo approccio non puo' proprio funzionare. E' necessario ottenere dalle persone un'adesione intima al cambiamento, una partecipazione convinta, senza le quali nessuna conoscenza sara' messa a fattor comune, nessun potenziale collettivo sara' liberato, anche se fanno finta di usare la tecnologia.

Gino Tocchetti per Laboratorio Enterprise 2.0
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domenica 3 maggio 2009

Peter Herzum parla dell’Enterprise 2.0

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Peter Herzum è il fondatore e presidente del gruppo Herzum, è una società internazionale di consulenza la cui mission consiste nell’allineare all’interno delle ziende le architetture IT e l’organizzazione aziendale, nonché ridurre i costi e accelerare il time-to-market.

Herzum è intervenuto al Convegno organizzato dalla Scuola di Management del Politecnico di Milano ed ha parlato del rapporto tra aziende e tecnologie Web 2.0, spiegando come l'allineamento delle architetture di Information Technology agli obiettivi di business sia una delle sfide più importanti per i CIO in questo primo scorcio del terzo millennio.

Il video dell’intervento al seguente link su blip.tv

Luigi Mengato per Laboratorio Enterprise 2.0

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